Nel giorno dell’Epifania del Signore in molte regioni per tradizione si usa benedire la casa e la famiglia con una iscrizione col gesso sulla porta di casa, con un richiamo anche alla visita dei Re Magi. È un invito a far sì che Gesù sia un invitato quotidiano a casa nostra, nelle nostre occupazioni, nel nostro andirivieni, nelle nostre conversazioni, nei nostri lavori e nei nostri giochi, nelle nostre pene e nelle nostre gioie.
Questa usanza si ripete nel periodo natalizio, soprattutto intorno all’Epifania, quando, dopo la Messa, nei paesi fanno il loro giro i cantori della stella, spesso bambini che hanno appena ricevuto la prima comunione o chierichetti. Essi sono vestiti come i re Magi e portano una stella in cima ad un bastone. Bussano ad ogni porta intonando canti tradizionali e chiedendo delle offerte per uno scopo benefico (per le necessità della chiesa o per iniziative missionarie).
La stessa benedizione si può ripetere ogni anno durante una liturgia familiare domestica. Il capofamiglia, con un gessetto benedetto scrive 20+C+M+B+19 sulla porta (il numero indica il rispettivo anno). Le tre lettere indicano i nomi dei tre Re Magi, Gasparre, Melchiorre e Baldassarre (in latino Caspar, Melchior e Balthasar), ma sono anche l’abbreviazione per la formula di benedizione “Christus Mansionem Benedicat”, che significa “Cristo benedica questa casa”.
In altri casi è il sacerdote o il capofamiglia a benedire la casa con incenso e acqua benedetta, scrivendo con un gesso, pure benedetto, la formula di cui sopra sullo stipite.
Un esempio della preghiera che si recita in questa occasione, oltre al Magnificat e al Padre nostro, è:
Per benedire il gesso:
Il nostro aiuto è nel Nome del Signore.
Che ha fatto il cielo e la terra.
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Preghiamo
L’amore di Dio benedica questo gesso che ha creato, sia di aiuto alla nostra gente, e per il suo Santo Nome, per i santi nomi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre che scriveremo sulla porta della nostra casa, il Signore interceda perché questa casa riceva la salute del corpo e la protezione dell’anima di chi la abita e di chi la visita. Per Gesù Cristo nostro Signore. Amen.
Istruzioni per benedire la casa
Usando il gesso benedetto, scrivi sull’architrave della porta principale della tua casa quanto segue:
20 + C + M + B + 19
recitando nel frattempo:
I tre Re Magi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, hanno seguito la stella del Figlio di Dio che si è fatto uomo duemiladiciannove anni fa. Il Signore benedica questa casa e ci accompagni in questo nuovo anno. Amen.
Offri poi questa preghiera:
Ti chiediamo, Signore, di benedire questa casa e quanti vi vivono. In questa casa regnino sempre amore, pace e perdono. Concedi alle persone che la abitano sufficienti beni materiali e abbondanza di virtù; siano accoglienti e sensibili alle necessità altrui; nella gioia ti lodino, Signore, e nella tristezza ti cerchino; nel lavoro trovino la gioia del tuo aiuto, e nella necessità sentano vicina la tua consolazione; quando escono, godano della tua compagnia, e quando tornano sperimentino la gioia di averti come ospite; questa casa sia davvero una chiesa domestica in cui la Parola di Dio sia luce e cibo, e la pace di Cristo regni nei cuori di chi la abita fino ad arrivare un giorno alla tua casa celeste. Per Cristo, nostro Signore. AMEN
Segnare con il gesso la porta di casa è un modo di celebrare e di lasciare letteralmente un segno in occasione dell’Epifania e per la benedizione di Dio nella nostra vita e nella nostra casa. Con il tempo, il gesso si cancellerà. Man mano che accadrà, lasceremo che il significato delle parole latine scenda nel profondo del nostro cuore e si manifesti nelle nostre parole e nelle nostre azioni: Christus mansionem benedictat, Cristo benedica questa casa.
Il papa emerito Benedetto XVI mantiene viva questa tradizione nella sua residenza come evince dalle foto che seguono della visita del parroco della Pontificia Parrocchia Sant’Anna in Vaticano al papa emerito.